Lontano dagli occhi dei turisti un grande giardino romantico è celato nel verde della dolce collina ai piedi di Fiesole, si tratta del Parco di Villa il Ventaglio.
Il parco si estende per circa cinque ettari sulla collina delle Forbici che prende il nome dalle forbici da tosatore incise sullo stemma della famiglia della Tosa che nel Cinquecento aveva qui la propria casa. Inoltre con la denominazione “Le Forbici”, fino al secolo scorso, era conosciuta anche la villa, collocata nella parte più alta del giardino, oggi chiamata "Il Ventaglio". Le prime notizie dell’edificio risalgono già nel Quattrocento quando risultava segnato al catasto fiorentino come "chasa da oste" prima della famiglia Brancacci poi venduta ai Salvetti di Pistoia che la trasformarono in "casa da signore e lavoratore".
La proprietà passò successivamente ad altre famiglie fino al conte milanese Giuseppe Archinto che l’acquistò nel 1824. Il conte ampliò e restaurò la tenuta affidando l’incarico all’architetto Giuseppe Poggi che trasformò l’edificio in una villa in stile neoclassico (Villa il Ventaglio) e il giardino in un parco all’inglese.
Il parco, attraversato da un viale carrozzabile che porta alla villa, anticipa le soluzioni compositive adottate dal Poggi nella realizzazione del Viale dei Colli. L’architetto con l’aiuto del giardiniere e botanico Attilio Pucci creò un parco romantico caratterizzato da prati contrapposti a boschetti di alberi (tigli, olmi, ippocastani e bagolari) e un laghetto artificiale nel grande prato all’ingresso.
I lavori durarono fino al 1861 quando, morto Archinto, il podere passò alla famiglia Castelli. Nel 1967 la proprietà fu infine acquistata dallo Stato italiano che affidò i lavori di restauro della villa alla Soprintendenza tra il 1983 ed il 1985 e fu concessa in uso all’Università Internazionale dell’Arte con accesso da via delle Forbici. Dal luglio 2015, il Parco fa parte dei musei e dei luoghi della cultura gestiti dal Polo Museale della Toscana.
Nel giardino si possono ammirare numerose specie botaniche: dal glicine alle diverse varietà di rose, ai gelsi, all’alloro, al pungitopo, al cedro del libano, al tasso, al cotogno giapponese. Ancora tra le altre piante ci sono lecci, corbezzoli, ippocastani, olmi, bagolari, cipressi, querce e robinie.
La visita al giardino fa parte del percorso storico-artistico GIARDINI NASCOSTI organizzato dalla Dr.ssa Alessia Sisi storica dell’arte e abilitata all’esercizio della professione di guida turistica.
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