Il Giardino Stibbert è uno dei luoghi più affascinanti e misteriosi di Firenze dove arte, storia e simbolismo si intrecciano tra loro. Voluto dal grande collezionista d’arte anglo-fiorentino Frederick Stibbert, il parco si sviluppa su una superficie di ben circa quattro ettari di verde in perfetto stile inglese e custodisce capolavori architettonici ottocenteschi di grande interesse storico-artistico.
Frederick, nato a Firenze e formatosi in Inghilterra, ereditò un enorme patrimonio che gli consentì di approfondire i suoi studi di storia dell’arte, di viaggiare ed iniziare ad accumulare una straordinaria collezione. In particolare la notevole raccolta di armi ed armature che fu esposta nella sua villa, oggi sede del Museo Stibbert.
Nella seconda metà dell’Ottocento Frederick incaricò l’architetto Giuseppe Poggi di ristrutturare la villa e di ampliare il giardino circostante trasformandolo in un parco romantico all’inglese ricchissimo di arredi e di eleganti elementi decorativi quali sculture, busti, grotte e fontane.
Fu perfino ricreata una loggetta veneziana, una sorta di terrazza costituita da archi in pietra in tipico stile gotico veneziano che Stibbert aveva acquistato da un antiquario di Venezia. Percorrendo i numerosi vialetti che salgono e scendono nella boscaglia, si incontrano altri insoliti edifici come il tempietto ellenistico con al centro la statua di Flora colta nell’atto di danzare ed il tempietto neoegizio con statue fittili di sfingi e di faraoni affacciato su un piccolo lago artificiale nella parte inferiore del parco. Il giardino così come lo aveva pensato Stibbert riflette senza dubbio il suo interesse non solo per l’eclettismo ma anche per il simbolismo: le opere ivi custodite celano chiari riferimenti massonici in modo da permettere al visitatore di seguire un suggestivo percorso iniziatico.
Per chi fosse interessato a visitare il giardino Stibbert è possibile fare su prenotazione una passeggiata storico-artistica e simbolica alla scoperta delle sue opere e dei suoi misteri.
Per info scrivere a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.